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BATTIATO Franco

(Jonia, CT, 1945)

Bio

Franco Battiato ha pubblicato presso la Casa Musicale Sonzogno la sua terza opera, Il Cavaliere dell'intelletto, composta su libretto di Manlio Sgalambro in occasione dell'ottavo centenario della nascita dell'Imperatore Federico II di Svevia, e rappresentata in prima assoluta nella Cattedrale di Palermo nel 1994. In seguito l'opera è stata messa in scena al Teatro Pergolesi di Jesi, al Teatro Rendano di Cosenza, al Teatro Comunale di Modena, al Teatro Municipale di Piacenza, al Teatro Regio di Parma e alla Corte Malatestiana di Fano.

 

"Un fascio di emozioni e concetti affidati alla parola e al suono [...] Ed è stato così: emozioni, concetti, architetture della mente, sofismi e riflessioni: tutto è sfociato liberamente e pregnantemente nell'opera [...] Com'è questa musica? Per orchestra, coro, solisti di canto e passi registrati (voci e suoni di mercati arabi, chiacchiericcio, canti del muezzin) hanno tutti quel fascino, quell'emozione che sempre Battiato sa sprigionare nelle sue più ampie arcate musicali. [...] il pubblico, come raccapezzandosi, si protende all'applauso. Avrà poi tempo di riflettere. [...] Diremmo che un'opera come questa possa riaccendere, com'è nella tradizione del melodramma, un'ansia di conoscenza, un rifiorire di riflessioni che vanno oltre quelle suscitate da Battiato con Genesi e Gilgamesh: qui, con Federico II di mezzo, si rimescola la storia che, dopo ottocento anni, è ancora storia d'oggi [...]" (Erasmo Valente, "L'Unità", 22/9/1994)

 

"[...] A che cosa assomiglia di più questa laica non-opera dove risuonano, nel meraviglioso libretto di Manlio Sgalambro, parole altissime come 'Non è Dio la morte, ma la morte è Dio', dove i violini emettono a volte puri armonici e gli attori inviano all'amplificazione con microfoni-radio ogni sfumatura del testo, dove i tre danzatori molto orientali di Raffaella Rossellini scolpiscono statue corporee? Forse più che a a ogni altra cosa assomigliano a un 'masque' inglese, a quella prima forma libera di spettacolo, di recitazione, danza e musica cui anche le visioni cinematografiche del Prospero's book di Greenaway si ispirano; genere in cui la parola, il gesto e il suono creavano un sistema apparentemente scollato e in realtà segretamente intercomunicante di messaggi, ai quali nessuno spettatore può sottrarsi. Perché è impossibile che sia sordo a tutti e tre." (Carlo Maria Cella, "Il Giorno", 10/10/1994)




Gallery
  • Lo spartito del Cavaliere dell'intelletto
  • Una scena del Cavaliere dell'intelletto (scenografia di Luca Volpatti, costumi di Augusta Dulio)
  • La "Danza dei falchi" dal Cavaliere dell'intelletto (coreografa e prima danzatrice Raffaella Rossellini)
  • Un'altra immagine della "Danza dei falchi"
  • Il libretto del Cavaliere dell'intelletto


Opere